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Come Vengono Rilevati gli Ascolti della Radio in Italia

Scritto da Editore | 18-lug-2024 9.59.22

Un Viaggio tra Questionari e Telefoni

Ah, la magia della radio! Un tempo il centro delle serate in famiglia, oggi un accompagnamento discreto durante i nostri interminabili spostamenti in auto. Ma vi siete mai chiesti come facciano a sapere quante persone ascoltano cosa? No, non si affidano a spie che si nascondono nei nostri soggiorni. Ecco a voi, un'analisi su come funziona il rilevamento degli ascolti radiofonici in Italia, giusto per capire se quando diciamo "La radio è morta", siamo davvero noi a saperlo o qualcun altro.

Chi si nasconde dietro le quinte?

Per capire chi ascolta cosa, l'Italia si affida a due istituti di ricerca: GfK e Ipsos. Questi due giganti della statistica, con sede rispettivamente a Milano e Bari, formano un'accoppiata infallibile, quasi come i Men in Black della radiofonia. Con un campione di 120.000 individui (perché a quanto pare in Italia ascoltiamo la radio un po' tutti, dai neonati agli ultracentenari), la loro missione è raccogliere dati con un approccio che definire "rigoroso" sarebbe un eufemismo.

Il misterioso mondo del C.A.T.I.

La raccolta dati avviene tramite il sistema C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview). In parole povere, significa che qualcuno vi chiamerà tra le 14:00 e le 21:00 per chiedervi cosa state ascoltando. Per chi pensa che il telemarketing sia fastidioso, non avete idea! Ma aspetta, non è finita qui. Gli intervistatori devono seguire un questionario che non lascia scampo a nessuna emittente, pubblica o privata, nazionale o locale. E questo questionario cambia da provincia a provincia, perché si sa, quello che ascolta uno di Bolzano potrebbe non interessare a uno di Palermo. Logico, no?

La spartizione del campione: la formula magica

Qui arriva la parte davvero intrigante. Immaginate che il campione di 120.000 interviste sia una torta gigantesca. Questa torta viene tagliata in quattro parti uguali da 30.000 interviste ciascuna. Ma attenzione: la divisione non è casuale. Si usa una formula che, se ricordate le lezioni di matematica del liceo, vi farà rabbrividire: 

X=Y×0.75+Z×0.25

Dove:
  • Y è il numero di casi per provincia secondo un campione proporzionale perfetto
  • Z è il numero di casi secondo un campione equidistribuito.

    Quindi, cosa succede? Le grandi province "donano" casi alle piccole, perché altrimenti i poveri ascoltatori di Aosta non verrebbero mai presi in considerazione. È quasi come una moderna forma di Robin Hood: togliere ai ricchi per dare ai poveri, ma in versione statistica.

La stratificazione del campione: un incubo logico

Non pensate che sia finita qui. Una volta deciso quante interviste fare per provincia, queste vengono ulteriormente stratificate. Ogni intervista deve essere distribuita per giorno della settimana, sesso, età, tipo di giorno (weekend o feriale), ampiezza del centro abitato, e così via. È come un Sudoku complicatissimo, ma con numeri reali e persone vere.

Ottenuto il numero di interviste da effettuare in ciascuna delle 104 province italiane, e quindi nelle 20 regioni, il totale interviste – sempre in misura proporzionale all'universo di riferimento – viene stratificato, all'interno della provincia, per:

  • Tipo giorno: il campione è equidistribuito su tutto il corso dell’anno con ugual numero di interviste per ciascun giorno di rilevazione.

Il numero di interviste da eseguire in ciascun giorno, è pari al numero totale di interviste del ciclo diviso il numero totale di giorni di lavoro della wave

  • Provincia x sesso-età (104x16 celle)
  • Tipo giorno x provincia (7x104 celle)
  • Provincia x ampiezza centri (104x6 celle)
  • Tipo giorno x ampiezza centri (7x6 celle)
  • Tipo giorno x sesso-età (7x16 celle)

Vi siete arresi?

Io mi sono arreso, per me troppo complicato e credo anacronistico per l’Anno Domini 2024. Ad ogni modo, alla fine di questo processo lungo e tortuoso, GfK e Ipsos compattano i dati, controllano la qualità e li ponderano. Tutto per darci una fotografia degli ascolti radiofonici. Ma a chi interessa davvero questa fotografia?

E allora?

Allora noi continuiamo ad ascoltare quello che ci piace, senza pensare troppo a come i nostri gusti vengano catalogati e analizzati.

Ah dimenticavo, la prossima volta che sintonizzate la radio, tenete presente tutto il lavoro svolto dietro le quinte per scoprire se siete in molti o in pochi ad ascoltare quella particolare canzone. Potrebbe non cambiare radicalmente la vostra vita, ma almeno avrete un simpatico aneddoto da condividere durante la cena.